La Borsa e la Vita


Perché una società si quota in Borsa, perché mai cerca nuovi soci? Perché i soci fondatori sono disponibili a rinunciare ad una parte della loro proprietà ( le loro azioni ) facendo partecipare alla loro impresa nuovi soci, nuovi investitori?
Perché uomini nuovi hanno un nuovo progetto da sviluppare, perché credono in loro stessi, perché intendono lanciarsi su nuovi mercati e quindi sono disposti a prendere nuovi rischi insieme ad altri, rischi da suddividere con investitori esterni ai quali remunerare, a fine anno, il capitale rischiato con una partecipazione ai nuovi profitti.
E fanno bene. Chi partecipa con loro nella realizzazione del nuovo progetto ne prende in carico anche una parte del rischio e ne avrà una parte dei benefici. Partecipa, veramente e concretamente, nel realizzare qualcosa che genera lavoro, benessere, che crea idee, opportunità, occasioni.
Con la sottoscrizione di nuove azioni denaro fresco entra nellimpresa, limpresa ha un maggiore respiro, e nulla deve comunque a Banche o a Finanziarie; e quindi si sviluppa da sola, liberamente, senza preoccuparsi di dover pagare interessi, rendere prestiti, far fronte a scadenze.
Ma poi.. Ma poi il titolo acquistato a 100 , giustamente vale di più, e vale di più perché gli uomini dellimpresa hanno realizzato il progetto iniziale, hanno portato a compimento le loro idee ed i loro programmi, insomma la vera economia reale ha dimostrato la sua forza, la sua capacità guidata dallingegno e dallo stimolo iniziale, condotta da tutti i lavoratori che partecipano, giorno dopo giorno, ora dopo ora, allattività per realizzare qualcosa di tangibile, di concreto, di reale.
Ed ecco che altri investitori allora cercano quellazione, quel titolo, lo richiedono in Borsa, e lo pagano di più, sperando in ulteriori guadagni futuri prossimi, futuri vicini, futuri quasi immediati. E, giustamente, perseguono nuovi profitti.
Così spesso i primi acquirenti decidono di vendere e di realizzare un loro personale profitto extra, profitto non generato dallattività di impresa ma dalla semplice vendita del titolo, dellazione.
Qui si innesca uneconomiairrealenon perché non lo sia, anzi, bancariamente lo è moltissimo, ma perché i nuovi profitti non portano a posti di lavoro, non portano allo sviluppo di nuove idee, non creano nuove opportunità. Sono profitti « sterili » ; sono profitti del singolo che realizza un « buon commercio » sul primo capitale vero, quello del primo investitore, quello che ha veramente creduto nelle idee dei promotori e che ha veramente permesso il realizzarsi del progetto dimpresa e di commercio, e di servizio.
Ma non vi è solo il profitto generato dagli scambi dei titoli in crescita, con buone performance, appetibili.
Vi è anche il profitto degli scambi dei titoli in perdita: il profitto dello strozzino.
Un momento di crisi, una necessità di liquidità ed ecco che lo stesso titolo viene venduto ad un prezzo inferiore al valore di mercato, oppure a quello dacquisto: insomma è una vendita al realizzo.
Quando vendi lanello della nonna allo strozzino non te lo paga di certo i 1000 euro del suo vero valore !
Al massimo ricevi 300 euro. Quanto ha guadagnato lo strozzino ? Non certo 700 euro perché, in realtà il tuo anello sarà poi venduto al negoziante per soli 500 euro. Insomma lo strozzino, dopotutto, per vivere, ha guadagnato i suoi 200 euro dalla tua perdita di 700.
La formicuzza propone di tassare entrambi i guadagni.
Tassare, anche già di un 5%, il profitto generato dalle operazioni finanziarie in acquisto ed in vendita, in profitto ed in perdita.
Insomma tassare anche lo strozzino quando acquista azioni e titoli ad un prezzo inferiore al loro valore iniziale facendole pagare si il prezzo del realizzo ma aggiungendo il cinque per cento di imposte.
Ecco che quindi il flusso finanziario già con questo meccanismo viene calmierato e genera introiti per lo Stato che trasferisce una parte del profitto puramente finanziario nelleconomia della Nazione, nelleconomia dei molti, nelleconomia degli altri.
Ma non basta.
I moderni software permettono operazioni finanziarie in pochi secondi e per ingenti ammontar realizzate senza la vera disponibilità dei fondi. Con 100.000in contanti si possono compiere operazioni su masse di danaro di molti milioni di euro in pochi attimi.
E chi sono i protagonisti ? Le stesse banche!  Ma ci si dimentica che comunque se da qualche parte qualcuno ha guadagnato da unaltra parte della rete telematica qualcuno ha perso.
Insomma la quantità dei pesci nel laghetto della finanza è sempre quello, a prescindere da quanti siano i pescatori a gettarci le reti in quel momento.
Abili manipolatori di somme virtuali ora realizzano enormi proventi semplicemente creando debiti enormi altrove nel globo finanziario.
Irlanda, Portogallo, Grecia stanno pagando le loro sconfitte meramente finanziarie ad altri, ad altri che creano profitti togliendo semplicemente risorse ad istituzioni deboli: non è certo il popolo Irlandese, o Portoghese, o Spagnolo o Greco che improvvisamente è diventato meno operoso, più cialtrone, meno intraprendente.
Come bloccarli ? Nulla di più semplice. Basta imporre un tempo minimo fra una transazione di acquisto o di vendita e la successiva. 15 giorni sarebbero un deterrente globale. E tutte le operazioni quindi sono realizzate in modo totale e completo, senza scadenze, non a termine, e possono essere eseguite solo da chi ha la vera capacità finanziaria per realizzarla e non solo quella virtuale.
Insomma chi non ha i quattrini veri, e lintero ammontare per coprire lacquisto, non ha più modo di influenzare, con poco danaro e con poco rischio, la fortuna di molti.
La compra-vendita di valute e titoli o stock di petrolio in tre secondi non diventa più possibile, realizzabile, conveniente.
Linizio di unera di responsabilità, di moralità è semplicemente una mera questione di software.
E lEuropa, nel frattempo? Resta ancora prigioniera fra i due grandi muri del globo? fra Wall street, veloce ed implacabile serpente, che attorciglia e soffoca, che guizza , stritola e si nasconde e  la Great Wall, la grande muraglia, dalla quale nuovi pirati, feroci barbari, si preparano allarrembaggio delle ultime risorse del pianeta.
Oppure si libera, fa crollare i due muri, si riprende il suo spazio senza nulla dovere alle agenzie di reating, ai signori dei serpenti, ai padroni dei dragoni.
Ed attende di vedere quando la battaglia fra il serpente ed il dragone inizierà veramente.

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